Avvicinandoci alla conclusione, alla ‘morte’ dell’anno liturgico, con sapienza educativa la chiesa sceglie testi biblici che fanno riferimento alla ‘fine’, al ‘Giorno del Signore’. Di quella che viene chiamata ‘apocalisse di Luca’ sottolineo due passaggi. ‘Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”. Non andate dietro a loro!’. Il ‘Sono io’ rimanda all’ “Io Sono” di Dio a Mosè presso il roveto ardente. E’ il santo nome di Dio, di Colui al quale appartiene il primato. Se facciamo attenzione, siamo straordinariamente geniali nel costruirci idoli, illusioni, sogni malati come il potere per il potere, la carriera, l’ingordigia di denaro, il sesso slegato dall’amore… Altari improbabili davanti ai quali, senza avvedercene, pieghiamo le ginocchia. Divinità pagane che pretendono di chiamarsi ‘Io Sono’. Interessante ricordare che Giovanni Battista, interrogato se fosse lui il Cristo, rispose: ‘Io Non Sono’. Fu uomo libero, proprio perchè uomo di Dio, totalmente relativo al suo Signore. In una società ammalata di narcisismo e una chiesa continuamente tentata di autoreferenzialità, preoccupata della sua immagine, chiediamo allo Spirito di trovare il centro e di innamorarcene.