Frammenti di bellezza

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Mausoleo di Galla Placidia – Ravenna

Li incontreremo domenica 11 settembre, nel contesto della città di Pordenone.
Li gusteremo negli spazi espositivi cittadini per i quali è in corso un accordo organizzativo, naturalmente presso il museo diocesano, nella Chiesa del Cristo e nella Concattedrale di San Marco. Sono eventi d’arte pittorica e musicale. Prevedono installazioni, visite guidate, laboratori per i più piccoli, incontri con l’autore, audizioni. Il target, i destinatari che voglia- mo raggiungere non sono innanzitutto gli operatori pastorali o solamente i frequentatori abituali di gallerie d’arte, gente dal palato palato fino. Perché un evento come ‘Frammenti di bellezza’? Per il piacere dell’inedito? E’ un esercizio artificiale di creatività, che non risponde a bisogni reali? Esso si pone come una iniziativa di evangelizzazione attraverso il linguaggio del bello, della cultura che affascina, della evocazione. Dio è bello, è il massimo della bellezza. ‘Tu sei il più bello tra i figli dell’uomo’ (Sal 45). Che c’è di più seducente del Vangelo, di più affascinante della croce, di più attraente del dono di sé? Lo straordinario patrimonio di arte, e di arte sacra in particolare, è un riflesso di tale bellezza, rivela l’esperienza del bello dell’autore, ce ne consente l’accesso con i sensi. La ‘gloria’ di Dio non è altro che il ‘peso’, la consistenza, la forza attrattiva della sua bellezza e misericordia. L’uomo, che esce dalle mani di Dio, porta in sé una nostalgia struggente della sua sorgente, del grembo caldo e bello che lo ha generato. Pochi passaggi, quindi, per richiamare la centralità della ‘via della bellezza’ da percorrere con l’entusiasmo dell’evangelizzatore, cosciente di condividere un dono prezioso: ‘Come sono belli i piedi del messaggero di buone notizie’ (cfr Is 52). Il Card. Martini nel suo progetto pastorale per l’anno 1999-2000, dal titolo: ‘Quale bellezza salverà il mondo?’, sosteneva che per attirare il cuore umano l’approccio razionale-dottrinale, o quello della mera denuncia dei mali e brutture del mondo per innescare una con- versione, non funziona. Ciò che è brutto, la negazione della bellezza, ovvero il male, la corruzione, l’indifferenza, la mediocrità, la violenza ci spingono a cercare la bellezza di Dio. Evidentemente ‘Frammenti di bellezza’ è uno spunto o poco più, una provocazione, per indirizzarci verso uno scenario accattivante e promettente. Sulla scorta di altre diocesi italiane, stiamo iniziando ad offrire occasioni di arte e catechesi, di visite guidate dal sapore spirituale, di utilizzo vero dell’arte nella liturgia, oggi scaduta a decorazione religiosa. Più che un ampliamento dell’offerta pastorale, che suona affaticante e sgradevole, si tratta di introdurre l’arte nella pastorale ordina- ria, per tutte le potenzialità fascinatorie che possiede. Nel Mausoleo di Galla Placidia a Ravenna, scrigno di splendore e di luce, sulla sommità della porta di ingresso è collocata la lunetta musiva del ‘Bel Pastore’ (cfr Gv 10). La posizione non è casuale. Uscendo non si ha la sensazione di abbandonare il luogo, ma di immergersi nel- la luce del Pastore Bello, di avviarsi sulla strada della bellezza. Lui, come giovane imberbe e pieno di vitalità, accarezza le sue pecore quasi damascate. Come non raccontare tanto incanto e commozione?

Don Fabrizio

Articolo pubblicato su ‘Collegamento Pastorale’

della Diocesi di Concordia-Pordenone

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