P. Amedeo Cencini e le relazioni pastorali

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L’8 giugno scorso presso il Seminario diocesano si è tenuto il secondo incontro di formazione annuale con i vice presidenti del CPP . Il ruolo da loro assunto è teso a contribuire a sagomare un volto di chiesa corresponsabile e missionario (vedi EG e nostra riforma pastorale con le UP) e questa serata è stata una straordinaria occasione per entrare nel mondo delle relazioni pastorali accompagnati dall’esperienza di formatore di P. Amedeo Cencini. Egli ci ha aiutati a leggerne le dinamiche, ad interpretarle, a conoscerne ambiguità e potenzialità per rendere libera e feconda la nostra azione di chiesa. Infatti la ‘relazione’ è costitutiva e strategica, se si ‘ingrippa’ tutto il meccanismo delicato della pastorale va in sofferenza.

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Al seguente link potrete trovare l’intera video conferenza.

 

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AMORIS LAETITIA

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Audio dell’intervento del 27 giugno del Card. E. Menichelli

Edoardo Menichelli presenta l’Esortazione Apostolica di papa Francesco

La commissione pastorale per la famiglia e la vita e la commissione per la formazione permanente del clero ha organizzato lunedì 27 giugno alle ore 20.30 presso il Duomo Concattedrale di S. Marco a Pordenone un incontro su “Amoris laetitia” tenuto dal cardinale Edoardo Menichelli.

 

S.E. Mons. Edoardo Menichelli è nato a Serripola di San Severino Marche (Macerata) il 14 ottobre 1939. È stato ordinato sacerdote il 3 luglio 1965. Il 10 Giugno 1994 è stato nominato Arcivescovo di Chieti-Vasto e l’8 gennaio 2004 Arcivescovo Metropolita di Ancona-Osimo. Nella CEI, ricopre gli incarichi di Presidente della Conferenza Episcopale Marchigiana e di Membro della Commissione Episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università a Roma. È Assistente Ecclesiastico Nazionale dell’AMCI, Associazione Medici Cattolici Italiani. Membro di nomina pontificia alla recente III Assemblea Straordinaria del Sinodo dei Vescovi sulla famiglia (ottobre 2014), dove è stato Relatore del circolo minore italiano “A”. Il 4 gennaio del 2015 viene creato Cardinale da S. S. Francesco. Come Padre sinodale ha partecipato nell’ottobre del 2014 alla “III Assemblea generale straordinaria del Sinodo dei Vescovi” e nel successivo ottobre 2015 alla “XIV Assemblea generale ordinaria  del Sinodo dei Vescovi”, dalle quali è poi scaturita l’Esortazione apostolica sull’amore nella famiglia “Amoris laetitia” di Papa Francesco.

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La radicalità del “si”

gesu-camminoBreve commento a Lc 9,51-62. I tre scambi o dialoghi vocazionali, con il terribile: ‘Lascia che i morti seppelliscano i loro morti’, vanno letti a partire dall’atteggiamento vocazionale di Gesù. Egli ‘prende la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme’. Per sé sarebbe ‘fa la faccia dura’, ‘fissa la faccia’, ‘rende la sua faccia come pietra’. E’ come il Servo Sofferente celebrato da Isaia o come il timoniere che abbranca risoluto il timone e detta la rotta. Per il Regno non ci sono tentennamenti, o altre precedenze nemmeno di fronte alla morte e al lutto. Il cammino è tracciato e vi si entra con determinazione. Una decisione di questo profilo merita tutta la nostra ammirazione. Rivela i sen- timenti di Gesù e interpella la qualità della decisione umana, specialmente quella relativa ai progetti vocazionali. Oggi, immersi nella cultura del relativo, del part-time, dove le scelte definitive sembrano roba per rincitrulliti e per vecchietti d’altri tempi, le decisioni si fanno deboli, rivedibili, negabili nel nome della libertà, dei propri gusti e bisogni. L’incertezza regna sovrana. A chi vorrebbe mettere al bando legami e decisioni e andare dove porta il cuore, bisognerebbe ricordare che non è possibile rimanere svincolati. Se non altro si è legati a capricci e tendenze. E a quanti cercano la sicurezza assoluta prima di decidere, rammentare come le evidenze certe non sono date agli esseri umani. Esse addirittura annullerebbero uno spazio per una risposta libera. Se si capisse che la decisione e la fedeltà sono frutto dell’amore si vedrebbero molte ‘facce dure’ in circolazione, facce di innamorati, affidabili e felici!

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Spauracchi e fantasmi

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Audio Omelia 26.06.2016

XIII Domenica del tempo ordinario.

Letture 1Re 19,16.19-21; Sal 15; Gal 5,1.13-18; Lc 9,51-62

Dal Vangelo secondo Luca

Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé.

Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.

Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».

A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio».

Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio».

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Perdere la faccia per ritrovarla

Il pensiero che vede Magritte 1965

 

 

 

 

 

 

Il Pensiero che vede
R. Magritte 1965

 

 

Audio Omelia 19.06.2016

XII Domenica del tempo ordinario.

 

Letture Zc 12,10-11; 13,1; Sal 62; Gal 3,26-29; Lc 9,18-24

Dal Vangelo secondo Luca

Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto».

Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».

Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».

Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà».

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Tra sensualità e tenerezza

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Audio Omelia 12.06.2016

XI Domenica del tempo ordinario.

 

Letture 2Sam 12,7-10.13; Sal 31; Gal 2,16.19-21; Lc 7,36- 8,3

Dal Vangelo secondo Luca In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!». Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco». Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!». In seguito egli se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio. C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.

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Cresima: Dio non vuole zombie

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Audio Omelia 05.06.2016

X Domenica del tempo ordinario

Letture 1 Re 17,17-24; Sal 29; Gal 1,11-19; Lc 7, 11-17

 

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla.

Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei.

Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre.

Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo popolo».

Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante.

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Visitazione: fretta di andare ma non di stare

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Madonna della Misericordia di Giorgio Vasari

Quest’opera è stata scelta da Papa Francesco per la Giornata mondiale della gioventù a Cracovia. La prestigiosa opera del maestro aretino che ben rappresenta l’accoglienza verso tutti e verso i giovani sarà uno dei simboli che caratterizzerà una delle manifestazioni più importanti del Giubileo.

 

 

 

Audio Omelia 31.05.2016

Visitazione della Beata Vergine Maria

Letture Rm 12,9-16b; Sal Ct 2,8.10-14; Lc 1,39-56

Dal Vangelo secondo Luca

In quei giorni, Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Allora Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

 

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Signoreggiare o servire?

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Audio Omelia 29.05.2016

Letture 1 Re 8,41-43; Sal 116; Gal 1,1-2.6-10; Lc 7,1-10

Dal Vangelo secondo Luca

Quando ebbe terminato di rivolgere tutte queste parole al popolo che stava in ascolto, entrò in Cafarnao. Il servo di un centurione era ammalato e stava per morire. Il centurione l’aveva molto caro. Perciò, avendo udito parlare di Gesù, gli mandò alcuni anziani dei Giudei a pregarlo di venire e di salvare il suo servo. Costoro giunti da Gesù lo pregavano con insistenza: “Egli merita che tu gli faccia questa grazia, dicevano, perché ama il nostro popolo, ed è stato lui a costruirci la sinagoga”.Gesù si incamminò con loro. Non era ormai molto distante dalla casa quando il centurione mandò alcuni amici a dirgli: “Signore, non stare a disturbarti, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto; per questo non mi sono neanche ritenuto degno di venire da te, ma comanda con una parola e il mio servo sarà guarito. Anch’io infatti sono uomo sottoposto a un’autorità, e ho sotto di me dei soldati; e dico all’uno: Và ed egli va, e a un altro: Vieni, ed egli viene, e al mio servo: Fà questo, ed egli lo fa”. All’udire questo Gesù restò ammirato e rivolgendosi alla folla che lo seguiva disse: “Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede così grande! ”. E gli inviati, quando tornarono a casa, trovarono il servo guarito.

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