Lo Spirito ‘cova’

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Audio Omelia 08.01.2017

Battesimo del Signore

 

Letture Is 42,1-4.6-7; Sal 28; At 10, 34-38; Mt 3, 13-17

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui.

Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare.

Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento»

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Quando nasce una stella

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Particolare dell’opera ‘Adorazione dei magi’ di Gentile da Fabriano
1423, Tempera, oro e argento su tavola, 300×282 cm, Galleria degli Uffizi, Firenze

 

 

 

 

Audio Omelia 06.01.2017

Epifania del Signore

Letture Is 60, 1-6; Sal 71; Ef 3,2-3.5-6; Mt 2, 1-12

Dal Vangelo secondo Matteo

 

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».

Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».

Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

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Nonviolenza domestica e politica

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Audio Omelia 31.12.2016

31 Dicembre 2016

 

Letture Nm 6,22-27; Sal 66; Gal 4, 4-7; Lc 2, 16-21

Dal Vangelo secondo Luca

 

In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.

Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.

I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.

Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.

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Ai minimi termini

img-20161225-wa0034img-20161225-wa0033img-20161225-wa0032La Pala della Misericordia, capolavoro di Giovanni Antonio de’ Sacchis detto il Pordenone eseguito fra il 1515 e il 1516, è conservata all’interno della prima Cappella del Duomo di San Marco. La Pala della Misericordia rappresenta la Sacra Famiglia con il Bambino in braccio a San Giuseppe, San Cristoforo, Francesco Tetio Carnielutto, committente dell’opera, e i suoi familiari.

 

 

 

Audio Omelia 25.12.2016

Natale del Signore

 

Letture Is 52,7-10; Sal 97; Eb 1,1-6; Gv 1,1-18

 

Dal Vangelo secondo Giovanni

 

In principio era il Verbo,

e il Verbo era presso Dio

e il Verbo era Dio.

Egli era, in principio, presso Dio:

tutto è stato fatto per mezzo di lui

e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.

In lui era la vita

e la vita era la luce degli uomini;

la luce splende nelle tenebre e le tenebre

non l’hanno vinta.

Venne un uomo mandato da Dio:

il suo nome era Giovanni.

Egli venne come testimone

per dare testimonianza alla luce,

perché tutti credessero per mezzo di lui.

Non era lui la luce,

ma doveva dare testimonianza alla luce.

Veniva nel mondo la luce vera,

quella che illumina ogni uomo.

Era nel mondo

e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;

eppure il mondo non lo ha riconosciuto.

Venne fra i suoi,

e i suoi non lo hanno accolto.

A quanti però lo hanno accolto

ha dato potere di diventare figli di Dio:

a quelli che credono nel suo nome,

i quali, non da sangue

né da volere di carne

né da volere di uomo,

ma da Dio sono stati generati.

E il Verbo si fece carne

e venne ad abitare in mezzo a noi;

e noi abbiamo contemplato la sua gloria,

gloria come del Figlio unigenito

che viene dal Padre,

pieno di grazia e di verità.

Giovanni gli dà testimonianza e proclama:

«Era di lui che io dissi:

Colui che viene dopo di me

è avanti a me,

perché era prima di me».

Dalla sua pienezza

noi tutti abbiamo ricevuto:

grazia su grazia.

Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,

la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.

Dio, nessuno lo ha mai visto:

il Figlio unigenito, che è Dio

ed è nel seno del Padre,

è lui che lo ha rivelato.

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Sogni d’oro

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Evento
di Roberto Raschiotto (2007)
C’è una poetica visitazione del quotidiano della donna nelle opere di Raschiotto. Forme dolci, vivaci, quasi mistiche e mai scontate come questa bellissima scultura raffigurante una giovane donna che accarezza il suo grembo per una maternità imminente. Una figura composta eppure maestosa; misteriosa eppure realissima. La donna come genio della vita. (tratto da un commento di Don Luciano Padovese del 2008)

 

 

 

 

 

Audio Omelia 18.12.2016

Quarta Domenica di Avvento

 

Letture Is 7,10-14; Sal 23; Rm 1,1-7; Mt 1,18-24

 

Dal Vangelo secondo Matteo

Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.

Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».

Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa “Dio con noi”.

Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

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Dio ci accarezza perché impariamo ad accarezzare

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Riflessione – Quarta domenica di Avvento 2016

Quarta Domenica di Avvento 2016

Accompagnati dalla pagina di Matteo incontriamo Maria, giovane donna dalla pelle olivastra e dai profondi occhi palestinesi, con… il pancione. Siamo ancora nel tempo dell’Avvento, della sosta attesa. Tuttavia il piccolo preme. Sosta e attesa stanno per chiudersi e lasciare spazio all’incontro. Scortati da Matteo avviciniamo prima la madre: “Maria già promessa sposa di Giuseppe si trovò incinta” (cfr Mt 1,18). Le madri in attesa sperimentano una sorpresa e uno stupore che all’uomo non è dato di provare. Ella si incanta per il mistero di vita che le sta crescendo come seme fecondo. Sta qui forse la genialità dello spirito femminile, decantata da San Giovanni Paolo II, ovvero nell’adottare con fiducia e sensibilità ogni piccolo frammento di vita e di futuro. Una bella lezione per quanti sono tentati dall’essere rozzi, primitivi e beceri, finendo alla fine con l’essere avidi e sterili. Sostiamo poi su Giuseppe, l’uomo giusto. “Gli apparve in sogno un angelo del Signore” (cfr Mt 1,20). Maria non è la sola a sognare. Normalmente nell’attività onirica, chiamata così per il mito di Oniro dio dei sogni, noi assembliamo paure e desideri, memorie e fantasie, quasi per ritrovare un ordine. Giuseppe quindi elabora la sua vocazione inedita ed avvincente. Siamo incoraggiati a lasciarci prendere dai sogni, liberi da fantasmi e da angosce. Esistono infatti allucinazioni, smanie meschine, slanci malati. Nelle pause del sonno è bene alimentare fantasie buone ed alte. Ho conosciuto da vicino Monica, volontaria della Comunità Papa Giovanni XXIII. Si è messa a servizio delle comunità rurali colombiane per scortare leaders scomodi alle mafie locali. Rischia la vita e lo fa con una naturalezza disarmante. Ascoltandola comprendo che Dio non smette di educarci a sognare… la mano di Dio che ci accarezza perché impariamo ad accarezzare.

 

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Non ti scordar di me…

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Audio Omelia 11.12.2016

Terza Domenica di Avvento

 

Letture Is 35,1-6.8.10; Sal 145; Gc 5,7-10; Mt 11,2-11

 

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».

Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”.

In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui».

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Decodificare le tracce di Dio

 

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Riflessione – Terza domenica di Avvento 2016

Terza Domenica di Avvento 2016

Affrontiamo il racconto di Matteo dove campeggiano due figure profetiche. Gesù l’uomo delle certezze, Giovanni quello del dubbio. Proviamo a rintracciare l’elemento della SOSTA tenendo presente il tema di UAP: ‘Una sosta attesa’. Operazione un po’ azzardata, ma che può dare i suoi frutti. Giovanni si trova in carcere, precisamente nella fortezza di Macheronte ad Oriente del Mar Morto. Una sosta forzata la sua. E’ in una condizione disumana, afflitto dal senso di abbandono e di fallimento. Sorprende il fatto di come riesca a trasformare il riposo coercitivo in un tempo formativo. La cella diventa un eremo, uno spazio spirituale per interrogarsi ed interrogare.  Gli frulla la domanda se è proprio Gesù il Messia che deve venire o se si debba aspettare un altro. Nella sua ricerca coinvolge i discepoli, li manda ad informarsi direttamente. La vicenda del Battista mi richiama la storia di Loius, il protagonista di ‘E’ solo la fine del mondo’. Questo giovane drammaturgo ‘si forza’ per un rientro a casa dopo anni di assenza. Si autoimpone una sosta domestica per rintracciare la sua identità smarrita. E’ confuso. Il suo arrivo tuttavia è controproducente, esaspera l’incomunicabilità della famiglia. I quesiti non troveranno risposta e la conclusione è amara. Per il Battista la conclusione ha un esito differente. Il silenzio e la sosta forzata del Macheronte gli consentiranno di decodificare i segni della presenza di Dio e il senso della sua vocazione di profeta. Il tempo di Avvento ci esorta a ritagliarci degli spazi di meditazione. Per ricavarli può essere necessario forzare l’organizzazione del tempo, imporceli con libertà. Immagino per esempio una meditazione nella solitudine, o una pausa serena e sciolta da incombenze vissuta in famiglia. Le tracce di Dio non mancano. Quanti le decodificano restituiscono lucidità alla sguardo interiore, e provano… pace.

 

 

Clicca sull’immagine per maggiori informazioni sulla proposta “Un attimo di pace”s5_logo

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Maria, libera per liberarci

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Audio Omelia 08.12.2016

Immacolata concezione della Beata Vergine Maria

 Letture Gen 3,9-15.20; Sal 97; Ef 1,3-6.11-12; Lc 1,26-38

 

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».

A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».

Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

 

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