Cosa e chi è la verità?

Audio omelia 25.11.2018

XXXIV Domenica del Tempo Ordinario – Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo

Letture Dn 7,13-14; Sal 92; Ap 1,5-8; Gv 18,33-37

In quel tempo, Pilato disse a Gesù: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?».

Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù».

Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».

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Il punto di osservazione

Audio omelia 11.11.2018

XXXII Domenica del Tempo Ordinario

Letture 1Re 17, 10-16; Sal 145; Eb 9,24-28; Mc 12,38-44

In quel tempo, Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».

Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo.

Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».

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Carlos Maria Galli: Da Paolo VI a Francesco

 

Il 13 e 14 ottobre scorsi il Meic (Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale) in collaborazione con Azione Cattolica, FUCI, e Università Lumsa ha promosso, in occasione della canonizzazione di Giovanni Battista Montini, un seminario di studi sul tema “Paolo VI, il grande Papa della modernità”.

Ha aperto il seminario Carlos Maria Galli, decano della Facoltà di teologica della Pontificia università cattolica argentina, analizzando le figure di Paolo VI e Francesco, due “papi riformatori” nel cui magistero “riforma e sinodalità si riflettono reciprocamente” guidati dalla “gioia di annunciare il Vangelo”.

Di seguito è possibile ascoltare la relazione del prof. Carlos Maria Galli:

“Da Paolo VI a Francesco”

 

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Gettarci dentro la storia

Video commento del Vangelo di Domenica 11 novembre 2018 (Mc 12,38-44):

 

In quel tempo, Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».
Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo.
Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».

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Santità a due a due

  • Christian de Chergé, Luc Dochier, Christophe Lebreton, Michel Fleury, Bruno Lemarchand, Célestin Ringeard e Paul Favre-Miville. Sono i nomi dei sette monaci di Tibhirine uccisi il 21 maggio 1996 in Algeria per mano del Gruppo Islamico Armato.

 

 

 

 

Audio omelia 01.11.2018

 

Tutti i Santi

Letture Ap 7,2-4.9-14; Sal 23; 1Gv 3,1-3; Mt 5,1-12

In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:

«Beati i poveri in spirito,

perché di essi è il regno dei cieli.

Beati quelli che sono nel pianto,

perché saranno consolati.

Beati i miti,

perché avranno in eredità la terra.

Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,

perché saranno saziati.

Beati i misericordiosi,

perché troveranno misericordia.

Beati i puri di cuore,

perché vedranno Dio.

Beati gli operatori di pace,

perché saranno chiamati figli di Dio.

Beati i perseguitati per la giustizia,

perché di essi è il regno dei cieli.

Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

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Servi con il servo

 

Audio omelia 21.10.2018

XXIX Domenica del Tempo Ordinario

Letture Is 53,10-11; Sal 32; Eb 4,14-16; Mc 10,35-45

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra».

Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».

Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

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Generati per abbracciare!

Audio omelia 07.10.2018

XXVII Domenica del Tempo Ordinario

Letture Gen 2,18-24; Sal 127; Eb 2,9-11; Mc 10,2-16

In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».

Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».

A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».

Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.

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Domenico Marino Intelligenza artificiale con–tro intelligenza umana?

Sabato 6 ottobre 2018, presso la sala conferenze del dipartimento DIGIEC dell’università mediterranea di Reggio Calabria, si è tenuto il Seminario Nazionale organizzato dal MLAC dal titolo: “Intelligenza artificiale con–tro intelligenza umana?”.

Il dott. Domenico Marino, docente di Politica economica presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria, ha illustrato come l’intelligenza artificiale non è semplicemente uno strumento di innovazione tecnologica ma è anche capace di influenzare il nostro modello di comportamento. Ne è un esempio l’uso dello smartphone che, oltre ad aver cambiato il nostro stile di vita, ha permesso, attraverso le nostre iterazioni, di fornire una serie di informazioni sui nostri gusti, passioni, hobby, etc… utilizzate poi per operazioni di marketing e non solo.

Il dott. Marino ha messo in luce inoltre come l’intelligenza artificiale oggi si sia spinta oltre:  se prima l’azione compiuta da un robot scaturiva da un input a cura del programmatore, oggi gli stessi sono in grado di prendere decisioni autonome e di imparare dall’esperienza, dai propri errori (machine Learning).

Tutto questo apre interessanti scenari soprattutto per le fasce deboli dove l’intelligenza artificiale è in grado di superare e/o supportare alcune disabilità anche se lo scoglio maggiore resta comunque il problema degli investimenti.

In tema della tutela dei diritti del lavoratore e della persona, ha sottolineato il dott. Marino, l’attenzione non deve essere solo nella produttività riscoprendo necessariamente l’importanza della promozione dell’essere umano. L’intelligenza artificiale quindi pone sicuramente dei vantaggi in questo senso ma è anche chiaro che vi sono dei rischi, averne coscienza permette di costruire un mercato del lavoro non solo più produttivo ma anche più equo.

Di seguito è possibile ascoltare l’intera relazione “l’intelligenza artificiale nella nostra vita” del dott. Domenico Marino.

 

 

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Chiara Scardicchio: “Attraversare la fragilità e la morte”

 

 

 

 

 

Giunta all’ultimo anno,  l’esperienza della settimana di laboratorio “Secondo Annuncio” , svoltasi dal 1 all’ 8 luglio a Santa Cesarea Terme (LE) presso la casa diocesana “Oasi Martiri Idruntini“, ha dato voce a buone pratiche di annuncio concentrandosi sullo sperimentare la fragilità e vivere il proprio morire.

Di seguito è possibile ascoltare la relazione della dott.ssa Antonia Chiara Scardicchio “Attraversare la fragilità e la morte”.

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Grazia Papola: “La misura dei giorni. L’esperienza di Giobbe”.

 

E’ giunta all’ultimo anno l’esperienza della settimana di laboratorio “Secondo Annuncio” svoltasi dal 1 all’ 8 luglio a Santa Cesarea Terme (LE) presso la casa diocesana “Oasi Martiri Idruntini“.

In questi anni il progetto ha raccolto, analizzato e rilanciato buone pratiche di annuncio nei passaggi fondamentali della vita:

  1. generare e lasciar partire (l’esperienza della genitorialità nelle sue varie fasi)
  2. errare (nel significato di esplorare e di sbagliare)
  3. legarsi, lasciarsi, essere lasciati (l’esperienza degli affetti)
  4. appassionarsi e compatire (il lavoro e la festa, la politica, il volontariato…)
  5. sperimentare la fragilità e vivere il proprio morire

Di seguito è possibile ascoltare la relazione di Sr. Grazia Papola “La misura dei giorni. L’esperienza di Giobbe”.

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