“Un tempo per tacere”
(Introduzione scritta da Raffaella Rosset)
La Messa “in Coena Domini” termina senza congedo, l’assemblea si scioglie e iniziano tre giorni di silenzio. L’altare spoglio, i crocefissi coperti, il tabernacolo vuoto con la porticina aperta, l’oscurità della Chiesa, le campane ferme… tutto tace. È il silenzio degli occhi, delle orecchie …è il silenzio del cuore: la Passione di Gesù è iniziata. Si inserisce in questo contesto l’iniziativa “Un tempo per tacere”, un cammino silenzioso nella notte del Giovedì Santo accompagnato da alcune soste meditative in ascolto di storie di Martiri e del Vangelo.
Silenzio e parola sono nelle mani del credente un po’ come il bastone nelle mani del funambolo in continua ricerca d’equilibrio. La quotidianità è una continua corsa che ci ritrova tutti shakerati fra suoni, immagini, rumori e parole. Presi dal vortice spesso abbiamo la sensazione di perdere l’equilibrio. Ecco che questa proposta diventa un tempo di grazia dove fare esperienza del silenzio. Nel silenzio impariamo a stare con noi stessi, a conoscerci, ad interrogarci aprendoci poco alla volta al cammino di risposta che Dio scrive nel cuore di ognuno ai nostri tanti perché davanti alle ingiustizie e alle nostre tante domande. Dio ci educa alla pedagogia della misericordia attraverso il silenzio della Croce.
Audio-commento al Vangelo al termine del cammino
Dal Vangelo secondo Matteo (5, 38-48)
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
“Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.
Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.”